Che cos’è il grande soffocamento?

Che cos’è il grande soffocamento?

Quello di cui vi voglio parlare è dell’ossigeno, un gas incolore e inodore che costituisce il 20,8 percento dell’atmosfera terrestre; esso, pur essendo l’elemento più comune nella crosta terrestre (rappresenta il 47 percento della sua massa totale), è chimicamente troppo reattivo per rimanere un elemento libero nell’aria e quindi normalmente è legato ad altri elementi. Esso infatti, insieme all’idrogeno, forma la molecola dell’acqua. L’ossigeno è essenziale per la vita della maggior parte degli esseri viventi in quanto necessario alla respirazione; inoltre, le principali classi di molecole organiche presenti negli organismi viventi, come le proteine, gli acidi nucleici, i carboidrati e i lipidi, contengono ossigeno. Esso è quindi la nostra ragione di vita, cioè, una delle nostre ragioni di vita. Se potessimo infatti abbracciare con la mente per un solo istante tutti gli elementi che la rendono possibile verremmo presi da un senso di angoscia perché ci renderemmo conto che se siamo vivi è solo per un miracolo, un mistero. Ho già parlato del principio antropico e ora non voglio parlarvi di questo, del fine ultimo della nostra esistenza ma di ciò che la rende possibile. Si parla molto dell’aumento dell’anidride carbonica nell’aria, principale causa dell’effetto serra e alla base del riscaldamento globale che tutti stiamo osservando; tuttavia molti trascurano uno scenario completamente differente e che nulla ha che vedere con l’aumento dell’anidride carbonica se non in modo indiretto, e cioè della possibilità della diminuzione dell’ossigeno, dando per scontata la sua presenza nell’atmosfera. Questa è una sensazione errata. L’opinione pubblica ne parla poco, quasi nulla, e si ha l’impressione che tutto sia sotto controllo, ma non è vero; se per caso si verificasse un evento imprevedibile le forze in gioco potrebbero venir alterate e l’equilibrio dell’ossigeno, già naturalmente delicato, potrebbe collassare e abbandonare l’attuale posizione, cambiando ogni cosa in modo radicale e definitivo. Quando parlo del grande soffocamento intendo proprio questo, un evento possibile, uno scenario che potrebbe verificarsi ma del quale nessuno misteriosamente ne parla. Forse per esorcizzare il problema o forse per l’effetto Cassandra, perché si pensa che ignorandolo esso non esista (esattamente come abbiamo fatto per anni con l’effetto serra). L’ossigeno tuttavia è un elemento altamente instabile la cui presenza, a differenza dell’acqua, dipende dal delicato equilibrio tra la sua produzione ed il suo consumo (l’equilibrio, sempre lui!) variabile in funzione di un elevato numero di fattori. Esso viene consumato e trasformato in continuazione ma la sua fonte è una sola, una forma di vita, solo una: le piante. Esse, grazie alla fotosintesi convertono l’energia solare incamerando anidride carbonica e producendo ossigeno. C’è invece un altro fenomeno che consuma ossigeno: il fuoco. Un incendio consuma un’elevata quantità di ossigeno e se si verificasse una serie di incendi così estesa da distruggere la maggior parte delle piante che ricoprono il nostro pianeta non solo produrrebbe una considerevole quantità di anidride carbonica ma distruggerebbe anche la principale fonte dell’ossigeno. Attualmente la percentuale è quasi del 21 percento. Al di sotto del 19 percento l’essere umano inizia ad avere dei problemi e al di sotto del 16 percento inizia a soffocare, mentre al di sotto del 10 percento la vita non è più possibile.

Non ho detto che accadrà, ma solo che potrebbe essere.

Per approfondire

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