Che cosa sono le parole?
Prima di tutto sono suoni che nell’alba della civiltà abbiamo associato al mondo che ci circonda per aumentare le nostre possibilità di sopravvivenza, in particolare per fare prima ad avvertire gli altri della presenza di un pericolo, ad esempio per scappare dai predatori prima che questi riuscissero a balzare su di noi. Poi, quando si sono evolute, sono state usate per fare delle cose, per costruire, per organizzare ed è andato tutto bene. Quando però sono state associate a pensieri e sentimenti sono incominciati i problemi. Perché nessuno può vedere i nostri pensieri e quindi la medesima parola può rappresentare concetti diversi da persona a persona senza che ce ne accorgiamo; è un fenomeno involontario e inevitabile e non c’è niente di male in questo, solo dovremmo stare attenti. Un grande filosofo ha detto che dovremmo parlare solo di ciò che accade; dei fatti, delle cose che si possono vedere e toccare, mentre su tutto il resto dovremmo tacere. Credo che abbia ragione. Il fatto è che in molti hanno abusato proprio di questo, per manipolare volontariamente la gente ed hanno usato le parole per ingannare il prossimo. Le parole tuttavia sono un bene prezioso, una risorsa cruciale e bisognerebbe averne maggiore cura senza abusarne; ma ancor prima bisognerebbe rispettare i pensieri di chi ci ascolta.
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