Sapete qual è la stella più vicina a noi?

Sapete qual è la stella più vicina a noi?

La risposta è Proxima Centauri (https://it.wikipedia.org/wiki/Proxima_Centauri) e credo che un sacco di persone abbiano dato la risposta giusta. Sapete che questa stella, una nana rossa di classe spettrale M5, con una massa ed un raggio rispettivamente otto e sette volte più piccoli rispetto al nostro Sole, si trova a 4,243 anni luce da noi ed appartiene a un sistema costituito da altre due stelle? A questa domanda probabilmente hanno saputo rispondere meno persone di prima. La stella “Proxima” (in verità αCen C) appartiene infatti ad un sistema stellare situato nella costellazione australe del Centauro (da cui il nome “Centauri”) costituito da altre due stelle più grandi (αCen A, una nana gialla e αCen B, una nana arancione, rispettivamente di classe G e K), molto vicine tra loro attorno alle quali Proxima Centauri orbita a una distanza di molto superiore. Il sistema del Centauro non è visibile dall’Europa in quanto si trova nell’emisfero australe (con una declinazione di -60°50’) e compare al di sopra dell’orizzonte se si scende al di sotto dei 19°N di latitudine (quindi a partire dall’Egitto, dall’India o dal Texas per intenderci) ma per i fortunati che lo possono osservare appare come una stella sola (le tre stelle sono troppo vicine per essere distinte) che è in assoluto la terza più luminosa del cielo notturno (dopo Sirio e Canopo). Delle tre la stella più grande e luminosa è αCentauri A (agli addetti ai lavori meglio nota come Rigil Kent) che in pratica è delle stesse dimensioni del nostro Sole (“solo” il 10% più massiccia e con un raggio del 23% maggiore). Non è una stella particolarmente grande e luminosa, ma la sua distanza così ridotta la fa primeggiare anche rispetto a colossi di gran lunga più grandi di lei (Rigel ad esempio, dalla Terra è meno luminosa di αCentauri, ma in realtà è una supergigante blu, con una massa 23 volte, un raggio 74 volte e una luminosità intrinseca pari a 40.000 volte quella del Sole, ma è più lontana e quindi da qui sembra quasi uguale). Perché vi parlo di Alpha Centauri? La risposta è per la terza domanda che sto per porvi ed alla quale solo in pochi sapranno rispondere (non che sia particolarmente difficile, ma per saperlo bisogna essere appassionati, fare delle ricerche e documentarsi). Lo sapete che intorno a questo sistema stellare sono stati scoperti dei pianeti? No. Lo immaginavo, ma niente male, ripeto, basta leggere un po’ e documentarsi. In ogni caso è di questo che voglio parlarvi. Ricapitolando abbiamo tre stelle: αCen A e αCen B, le due più grandi, che orbitano intorno al comune centro di massa a una distanza che varia tra l’orbita di Saturno (11,2 UA) e quella di Plutone (35,6 UA) compiendo una rivoluzione completa circa ogni 80 anni (79,91). Diciamo che per essere due stelle sono molto vicine mentre se invece usiamo la nostra scala sono abbastanza lontane. La terza stella infine è αCen C (Proxima Centauri, la stella più piccola) ed essa invece orbita a una distanza molto maggiore (compresa tra le 12×103 e 13×103 UA, circa 0,12 AL) compiendo una rivoluzione completa in circa 550 mila anni. È così lontana dalle altre due che praticamente sarebbe invisibile persino da un pianeta in orbita intorno ad esse. Nel 2016 è stata annunciata la scoperta di un pianeta extrasolare in orbita intorno all’ultima e più piccola stella, Proxima centauri; esso è stato chiamato Proxima Centauri b (o Proxima b) (https://it.wikipedia.org/wiki/Proxima_Centauri_b) ed ha una massa di circa 1,17 masse terrestri con un’orbita di poco superiore a undici giorni. Proxima Centauri b si trova all’interno della zona abitabile. E non è tutto. Nel 2019 infatti è stata annunciata la probabile scoperta di un ulteriore pianeta in orbita intorno a Proxima Centauri, Proxima C. Esso è stato studiato nel 2020 e nel 2021 nel tentativo di giungere ad una conferma definitiva della sua esistenza ma studi del 2022 la mettono in dubbio. Proxima C potrebbe essere una super Terra o un gigante gassoso nano con una massa 7 volte quella terrestre, in orbita a circa 1,5 UA dalla stella e con un periodo orbitale di 5,2 anni. Osservazioni del 2019 inoltre hanno anche indicato la possibile presenza di un ulteriore pianeta attorno a Proxima Centauri (chiamato Proxima D) con un periodo orbitale di 5,2 giorni. La conferma del pianeta D è avvenuta a inizio 2022, ed esso sembra avere ha una massa di 0,26 masse terrestri e un’orbita di 5,122 giorni attorno alla stella. Tutti i pianeti di cui sopra orbiterebbero quindi intorno a Proxima Centauri, la stella più piccola, ma le distanze sarebbero così esigue che ci sarebbero diverse problematiche al punto che, sebbene all’interno della zona abitabile, le possibili forme di vita sarebbero abbastanza differenti dalle nostre. Nel 2012 è stata invece annunciata la scoperta di un possibile esopianeta, orbitante intorno a αCen B, con una massa simile a quella terrestre che è stato chiamato Alfa Centauri Bb. Esso però purtroppo si trova troppo vicino alla stella e quindi è al di fuori della cosiddetta zona abitabile. Quando ci si trova di fronte a un sistema binario infatti è molto difficile avere dei pianeti abitabili con un’orbita stabile; trattandosi di stelle simili al Sole l’orbita intorno ad una stella dovrebbe collocarsi ad una distanza compresa tra quella di Venere e quella di Marte, ossia a metà strada fra le due stelle e questo la renderebbe estremamente instabile a causa dell’influenza gravitazionale della seconda. Modelli simulati al computer avevano suggerito infatti che la formazione di giganti gassosi simili a Giove e Saturno fosse molto improbabile, a causa dei forti effetti gravitazionali e del momento angolare orbitale del sistema binario A e B. La conclusione era quindi che eventuali pianeti terrestri orbitanti intorno a αCen A oppure ad αCen B all’interno della zona abitabile non avrebbero potuto mantenere il loro moto di rivoluzione stabile in quella fascia per diverso tempo. Forse durante il processo di formazione stellare questi corpi c’erano stati, ma si erano perduti quasi subito, alcuni miliardi di anni fa, a causa delle forti perturbazioni a opera delle due componenti stellari. Tuttavia studi successivi hanno invece dimostrato che orbite stabili di pianeti di tipo terrestre all’interno della zona abitabile sono possibili; tuttavia attualmente pianeti del genere (di tipo terrestre e all’interno della zona abitabile) non sono ancora stati trovati; ma se lo fossero i loro abitanti vedrebbero due soli (come sul pianeta “Tatooine”, casa di Luke Skywalker e luogo di nascita di Anakin Skywalker). Se un pianeta orbitasse a 0,71 UA da α Centauri B (una distanza leggermente inferiore della Terra dal Sole ed un anno leggermente più corto) da essa sarebbe illuminato esattamente come dal Sole, mentre l’altra stella (α Centauri A) apparirebbe da 70 a 840 volte più fioca della principale, ma ancora da 45 a 15 volte più luminosa della Luna piena. Il sole secondario sarebbe osservato come un altro pianeta e farebbe il giro di tutto il cielo durante l’anno planetario, partendo a fianco del principale e finendo, mezzo periodo dopo, nella posizione opposta: si avrebbero dunque le condizioni del “Sole di mezzanotte”, con almeno uno o due giorni privi di scambio notte-giorno. Uno spettacolo veramente mozzafiato. Inoltre questi pianeti, grazie della vicinanza del sistema, sarebbero i primi candidati per un’eventuale missione spaziale interstellare. Per percorrere la distanza che separa α Centauri dal Sole però occorrerebbero, con la tecnologia attuale, non meno di alcuni secoli.

Quindi due grossi problemi e fine del sogno: tanto per incominciare i nostri amati pianeti non sono stati trovati e anche se lo fossero per raggiungerli ci vorrebbe troppo tempo.

Beh, lo sapete che invece non è così? Lo sapete che invece questi pianeti sono stati trovati e che disponiamo persino della tecnologia per arrivare sin laggiù addirittura in poco più di sei anni?

No? Ovviamente. A questa risposta sono sicuro che non ha saputo rispondere nessuno. Certo, perché non è vero! Ma con la fantasia si può fare qualsiasi cosa. E vi garantisco che poco dopo il 2100 i pianeti su cui abbiamo tanto speculato verranno scoperti e che un genio troverà il modo di arrivare fin laggiù.

Il suo nome sarà Tom Sanders. Ma lui avrà altri progetti che lo porteranno in una direzione completamente diversa.

La grande avventura di Möbius sta per iniziare.

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